Comprare Casa e Intestarla ai Figli Minorenni o Maggiorenni è Rischioso? Come si fa!
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Comprare casa e intestarla ai figli può rappresentare una modalità utile per riuscire a conquistare quello che da sempre è considerato un bene-rifugio, appunto la casa.

Specialmente quando si è in età avanzata, anche in funzione della crisi economica che stiamo attraversando, non tutte le banche sono disposte a concedere un mutuo per l’acquisto di una casa.

Proprio per questo motivo molti ricorrono alla soluzione di comprare casa e intestarla ai figli.

È anche una soluzione con la quale si cerca di rimediare alla necessità di disporre di redditi solidi, che di solito gli istituti di credito tengono in considerazione, quando devono concedere un finanziamento, anche per l’acquisto di un immobile.

È più facile che i genitori, ormai in pensione, possano contare su redditi che consentano loro di comprare casa.

Le giovani coppie, invece, possono ritrovarsi a corto di denaro.

Proprio per questo motivo i genitori, per salvaguardare i figli, ricorrono al procedimento di comprare casa e intestarla ai figli.

Ma quali sono le motivazioni che spingono a ricorrere a questo procedimento?

E come si fa in maniera precisa:

– Le motivazioni
– Come intestare la casa acquistata ai figli
– Il rischio della quota di legittima
– Accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate
– L’intestazione della casa a figli minorenni

Le motivazioni

Spesso si ricorre alla soluzione di comprare casa e intestarla ai figli, specialmente quando si tratta di intestare casa ai figli maggiorenni, perché i genitori, prevedendo di lasciare l’immobile in eredità ai loro figli, vogliono evitare che ci sia un doppio passaggio di proprietà.

I vari passaggi infatti implicano il pagamento di vari oneri, specialmente quelli notarili.

C’è anche un’altra ragione, per la quale si decide di comprare casa e intestarla ai figli.

Chi acquista la prima casa non paga le tasse o comunque può avere delle agevolazioni fiscali.

Quindi per ragioni di carattere fiscale i genitori acquistano la casa e la intestano al figlio che non ce l’ha e che così può usufruire del bonus prima casa.

A volte è anche la soluzione per evitare il rischio di possibili pignoramenti che potrebbero essere imposti dai creditori.

Come intestare la casa acquistata ai figli

Vediamo adesso, dopo aver esaminato le ragioni che possono portare a ricorrere ad una soluzione di questo genere, come si fa ad acquistare casa e ad intestarla ai figli.

Di solito a livello legislativo tutto ciò rientra nel campo della donazione, che può essere di due tipi.

Distinguiamo infatti tra donazione diretta e donazione indiretta.

La donazione diretta:

La donazione diretta viene effettuata con un doppio passaggio dal notaio.

Nella prima fase, infatti, il genitore regala una somma di denaro al figlio, una somma ingente, senza specificare il fine.

Tutto ciò prevede, essendo la somma particolarmente elevata, la registrazione dell’atto presso l’Agenzia delle Entrate.

La seconda fase comporta invece che il denaro venga utilizzato per pagare il venditore dell’immobile.

La donazione indiretta

La donazione indiretta può avvalersi di forme differenti.

Ci può essere il caso in cui si effettua un bonifico al figlio, in modo che quest’ultimo abbia la possibilità di pagare il venditore della casa.

Di solito in questo caso si chiarisce nella causale del bonifico per quale fine avviene il passaggio del denaro.

La seconda forma di donazione indiretta consiste nell’effettuare un bonifico direttamente al costruttore, provvedendo che quest’ultimo poi intesti la casa al figlio.

È la forma di donazione indiretta più diffusa.

Il rischio della quota di legittima

L’operazione della donazione, attraverso la quale si intesta la casa al figlio dopo averla acquistata, è soggetta comunque a dei rischi.

Infatti bisogna tenere conto del fatto che a volte si hanno più figli, per cui non si può intestare la casa soltanto ad uno.

Alla morte del genitore potrebbero aprirsi delle questioni di tipo successorio, in funzione delle cosiddette quote di legittima.

Gli altri eredi infatti potrebbero rivendicare la personale quota di legittima.

Per evitare possibili questioni che insorgono dopo, bisognerebbe fare in modo che già si abbia prestabilito un piano di divisione del patrimonio, in modo da non scontentare gli altri eredi, i quali, se vogliono, possono firmare anche una rinuncia alla contestazione della donazione.

Accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate

Un rischio che bisogna considerare quando si decide di comprare casa e intestarla a un figlio è di far scattare il redditometro.

Se il patrimonio di un individuo aumenta, ma non ci sono le condizioni economiche per mantenere tale patrimonio l’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere spiegazioni e far partire un accertamento fiscale.

Naturalmente prima di far partire l’accertamento fiscale l’Agenzia delle Entrate da la possibilità di fornire la documentazione utile per spiegare la propria condizione patrimoniale.

L’intestazione della casa a figli minorenni

Ma come funziona l’operazione di intestare casa ai figli minorenni?

È possibile comprare casa e intestarla ai figli nel senso di intestare casa a minorenni?

A livello delle norme, non ce n’è nessuna che vieta di intestare la casa ad un figlio minorenne.

Il modo più opportuno per fare questo è rivolgersi ad un notaio per fare una donazione.

Infatti, secondo la legge, anche prima del compimento dei 18 anni, si possono ricevere donazioni dai genitori.

Naturalmente il minore non può stipulare un atto davanti al notaio e ha bisogno di essere rappresentato dai genitori o dal curatore speciale.

Quando avviene la donazione nei confronti di minori, un ruolo fondamentale è svolto dal giudice tutelare, che deve dare l’autorizzazione ai genitori e deve controllare il loro operato.

Se non avviene un’autorizzazione del giudice, i genitori non possono firmare il rogito a favore del figlio minorenne davanti al notaio.

A volte è anche il notaio stesso che presenta una richiesta al giudice tutelare, comunicando i dati anagrafici, le caratteristiche dell’immobile e specificando quale sia la ragione per cui i genitori vogliono donare la casa al minore.

Ma che cosa succede se i genitori non sono d’accordo tra di loro nell’intestare la casa al figlio minorenne?

A volte può capitare che si creino delle situazioni di conflitti d’interesse tra moglie e marito o tra un genitore e il figlio.

In queste situazioni interviene sempre il giudice tutelare che nomina un curatore speciale in grado di rappresentare il figlio minorenne e di tutelarne gli interessi.

Facciamo qualche esempio per essere più chiari riguardo a casi di questo genere.

Per esempio se uno dei genitori è in conflitto d’interessi con il figlio, il giudice può anche nominare l’altro genitore, in modo che quest’ultimo badi a fare gli interessi del minorenne.

Quindi in questo caso si può concludere la donazione presentando al notaio l’autorizzazione che può essere rilasciata a favore di uno solo dei genitori o l’autorizzazione tramite la quale risulta la nomina di curatore speciale.

In questa maniera non è necessaria davanti al notaio la presenza del minore perché possa avvenire la donazione in suo favore.

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